Nel caso dei BTKi si osserva una tossicità cardiovascolare principalmente sotto forma di ipertensione, sanguinamento e fibrillazione atriale. Questo vale per il primo BTKi approvato (ibrutinib) e, con apprezzabili sfumature di incidenza, per quelli di nuova generazione (acalabrutinib, zanubrutinib). La gestione clinica di effetti off-target, peraltro complicata dalle caratteristiche di un paziente per lo più anziano e predisposto a un rischio cardiovascolare, richiede una attenta valutazione farmacologica multidimensionale.
Key Slides :: Lectures | Gennaio 2024
Tossicità cardiovascolare degli inibitori di BTK: inquadramento molecolare, fisiopatologico e clinico
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A cura di Giorgio Minotti
Gli inibitori della Bruton Tyrosine Kinase (BTKi) hanno introdotto progressi formidabili nel trattamento della leucemia linfatica cronica e di altre malattie linfoproliferative. Come tutti gli inibitori tirosin-chinasici, tuttavia, anche i BTKi non godono di selettività molecolare assoluta e la probabilità di effetti off-target, dovuti all’inibizione di chinasi diverse dalla BTK, rimane alta.